Informativa sulla sostenibilità dei Servizi Finanziari
1. Premessa
La Commissione Europea ha pubblicato nel marzo del 2018 il Piano d'Azione per la finanza sostenibile, in attuazione dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, in cui delinea la strategia e le misure da adottare per la realizzazione di un sistema finanziario in grado di promuovere uno sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, sociale e ambientale. Nello specifico, il Piano d’azione individua i tre seguenti obiettivi:
I. orientare i flussi di capitali verso investimenti sostenibili al fine di realizzare una crescita sostenibile e inclusiva;
II. gestire i rischi finanziari legati ai cambiamenti climatici, l’esaurimento delle risorse, il degrado ambientale e le questioni sociali nonché
III. promuovere la trasparenza e la visione a lungo termine nelle attività economico-finanziarie.
Nell’ambito di tale Piano rientra l’emanazione del Regolamento (UE) 2019/2088, relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (c.d. «SFDR – Sustainable Finance Disclosure Regulation»).
Uno degli obiettivi di tale Regolamento è fornire agli investitori finali informazioni in merito all’integrazione dei rischi di sostenibilità e degli impatti negativi sui fattori di sostenibilità nei processi decisionali dei partecipanti ai mercati finanziari (soggetti che rendono disponibili prodotti finanziari quale il servizio di gestioni di portafogli) e dei consulenti finanziari (soggetti che prestano i servizi di consulenza in materia di investimenti o di assicurazioni).
Le disposizioni introdotte dall’SFDR trovano applicazione:
- alle Banche affiliate e a Cassa Centrale, in qualità di consulenti finanziari, in quanto enti creditizi che prestano la consulenza in materia di investimenti o assicurativa sui seguenti prodotti finanziari:
- un prodotto di investimento assicurativo (IBIPs);
- le quote di OICVM (Fondi comuni di investimento e SICAV);
- un prodotto pensionistico.
- a Cassa Centrale, per quanto attiene alle regole applicabili ai partecipanti ai mercati finanziari, in quanto ente creditizio che fornisce il servizio di gestione di portafogli.
In conformità con quanto previsto dal Regolamento SFDR, Cassa Centrale e le Banche affiliate rendono disponibili nella presente sezione dei rispettivi siti web le informazioni riguardanti:
- l’integrazione dei rischi di sostenibilità nelle decisioni di investimento ovvero nell’ambito delle consulenze in materia di investimenti o assicurative (art. 3 SFDR);
- un’informativa in merito alle politiche di due diligence per quanto riguarda gli effetti negativi nelle decisioni di investimento ovvero delle consulenze sui fattori di sostenibilità (art. 4 SFDR);
- la coerenza delle politiche di remunerazione con l’integrazione dei rischi di sostenibilità (art. 5 SFDR).
Al fine di agevolare la comprensione delle informazioni riportate nei paragrafi successivi si forniscono di seguito le seguenti definizioni ai sensi dell’SFDR:
- rischi di sostenibilità: gli eventi o le condizioni di tipo ambientale, sociale o di governance il cui verificarsi potrebbe causare un significativo impatto negativo, effettivo o potenziale, sul valore di un investimento;
- fattori di sostenibilità: le problematiche ambientali, sociali e concernenti il personale, il rispetto dei diritti umani e le questioni relative alla lotta alla corruzione attiva e passiva;
- principali impatti negativi: gli impatti delle decisioni di investimento e delle consulenze in materia di investimenti che determinano effetti negativi sui fattori di sostenibilità.
2. Integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti (art. 3 SFDR)
Cassa Centrale Banca, nell’ambito dei processi decisionali relativi agli investimenti, ha definito una specifica strategia volta a integrare e monitorare i rischi di sostenibilità, ove rilevanti, e i loro probabili impatti sul rendimento dei prodotti finanziari.
In particolare, l’integrazione dei rischi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (Environmental, Social, Governance, da cui l’acronimo inglese “ESG”) nelle decisioni di investimento riferite alle linee di gestione patrimoniali offerte da Cassa Centrale e dalle Banche affiliate alla clientela permette di sviluppare un approccio organico alle diverse categorie di rischio (i.e. rischio di mercato, rischio di credito, rischio di liquidità, etc.), analizzando anche eventuali significativi effetti negativi sul rendimento degli investimenti.
La strategia sviluppata da Cassa Centrale Banca prevede la conduzione di apposite analisi dei rischi di sostenibilità così definite:
- screening negativo: analisi qualitativa basata su regole di esclusione di strumenti finanziari ed emittenti che non rispondono a criteri minimi di sostenibilità (ad esempio, produttori di bombe a grappolo);
- screening positivo: analisi quantitativa basata su regole di selezione di strumenti finanziari ed emittenti che presentano caratteristiche od obiettivi ambientali e/o sociali, applicando logiche “best-in-class”.
Tali analisi prendono in considerazione anche le valutazioni effettuate da primari info-provider specializzati, che hanno sviluppato metodologie proprietarie per l’esame dei principali emittenti del mercato.
Nell’ambito delle consulenze in materia di investimenti e di prodotti di investimento assicurativo, Cassa Centrale e le Banche affiliate prevedono l’esame della documentazione resa dai produttori in merito ai rischi di sostenibilità e al loro impatto sul rendimento dei prodotti finanziari. Tali informazioni, se disponibili, sono considerate nell’ambito del processo distributivo alla clientela per informarla delle caratteristiche ambientali o sociali promosse e degli eventuali rischi di sostenibilità individuati dal produttore.
3. Dichiarazione sugli impatti negativi sulla sostenibilità (art. 4 SFDR)
Cassa Centrale Banca, considerate le proprie dimensioni, la natura e l’ampiezza dell’attività svolta nonché la tipologia di prodotti finanziari resi disponibili, valuta i principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità nelle decisioni di investimento nell’ambito del servizio di gestione di portafogli.
Potenzialmente, tutte le decisioni di investimento possono avere, rispetto ai profili di sostenibilità, effetti negativi sugli stakeholder, sull’ambiente e sulla società dovuti alla particolare attività economica svolta dalla società oggetto di investimento. Tali effetti negativi possono interessare in maniera significativa aspetti specifici legati ai fattori di sostenibilità e nello specifico a quelli di natura ambientale e/o sociale.
Gli indicatori forniti dagli info-provider e la conseguente strategia di investimento adottata sono volti a escludere o limitare gli investimenti in taluni settori controversi che sicuramente comportano effetti negativi sui fattori di sostenibilità (es. società che producono bombe a grappo) e a promuovere investimenti positivamente orientati verso le problematiche ambientali e sociali. Le attuali valutazioni fornite dagli info-provider prendono in considerazione, oltre ai rischi di sostenibilità, anche i possibili effetti negativi per i fattori di sostenibilità e le controversie derivanti dall’attività economica esercitata dagli emittenti e dai produttori degli strumenti finanziari presenti nei portafogli gestiti. Il monitoraggio degli indicatori forniti dagli info-provider consente di mantenere aggiornate le valutazioni in merito ai principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità nelle decisioni di investimento.
La Politica di Impegno adottata da Cassa Centrale Banca descrive i presidi di monitoraggio degli investimenti effettuati in emittenti partecipati, la strategia di intervento, l’approccio all’engagement e la strategia utilizzata circa l’esercizio dei diritti di voto, anche in delega o mediante eventuali servizi di consulenza al voto.
Al fine di ridurre gli effetti negativi nelle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità nell’ambito della prestazione del servizio di gestione di portafogli, Cassa Centrale Banca ha previsto il monitoraggio degli Emittenti Significativi attraverso vari mezzi (e.g. piattaforme di informazione finanziaria, bilanci e rendiconti finanziari, comunicazioni obbligatorie) in particolare sulle questioni che, potenzialmente, potrebbero costituire un rischio rilevante per le performance finanziarie di lungo periodo dell’emittente, quali le tematiche legate alla trasparenza e i principi Environmental, Social, Governance (ESG). Maggiori dettagli su questa policy e il suo ambito di applicazione sono disponibili al seguente link.
Il Gruppo Bancario Cassa Centrale si è dotata di un Codice Etico in cui sono sanciti i principi fondamentali (legalità, moralità, etc.) nonché le politiche di impresa (e.g. tutela ambientale, protezione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro) che ispirano la propria attività. Inoltre, nell’ambito del percorso verso la responsabilità sociale d’impresa, il Gruppo Bancario ha adottato diverse politiche in materia di sostenibilità: anticorruzione, ambiente, diritti umani, diversità e operazioni di intermediazione di armamenti. Maggiori informazioni sulle politiche sono disponibili al seguente link.
Per quanto concerne l’attività di consulenza, Cassa Centrale e le Banche affiliate non prendono al momento in considerazione gli effetti negativi, ma hanno avviato le attività finalizzate a considerare tali effetti sui fattori di sostenibilità con riferimento alle decisioni di investimento della clientela sulla base delle raccomandazioni fornite dalle banche. Al momento non è possibile effettuare una valutazione adeguata di tali effetti in attesa di un consolidamento ulteriore della normativa di riferimento e in assenza della disponibilità di fonti informative da parte dei produttori.
4. Politica di remunerazione (art. 5 SFDR)
Le Politiche di remunerazione e incentivazione adottate da Cassa Centrale e dalle Banche affiliate risultano coerenti con l’integrazione dei rischi di sostenibilità in considerazione dell’attuazione, nei processi aziendali, dei principi e dei valori del Gruppo e delle sue finalità mutualistiche (es. centralità della persona rispetto alla sua scelta di investimento, promozione dello sviluppo economico/sociale/culturale delle comunità locali). In particolare, tra i principi impiegati per la definizione della remunerazione variabile di tutto il personale sono considerati:
- l’impegno nell’allineamento della performance agli obiettivi e valori aziendali e alle strategie di lungo periodo;
- l’adeguato bilanciamento tra obiettivi economici e non economici (sia qualitativi che quantitativi), in funzione del ruolo, considerando anche l’aderenza al Codice Etico che ha portato alla definizione di politiche che promuovono la sostenibilità, alcune delle quali sono considerate anche nella selezione degli investimenti (es. politica sugli armamenti, politica anticorruzione, …).
Con specifico riferimento al personale più rilevante appartenente all’Alta Dirigenza di Cassa Centrale, il sistema incentivante prevede l’inclusione di indicatori ESG tra gli obiettivi di valutazione della performance.
Inoltre, il Gruppo ha avviato un percorso che lo porterà a finalizzare ulteriormente le politiche di remunerazione nell’ottica di promuovere un’offerta di prodotti che rispettino i criteri di sostenibilità e di indirizzare le modalità di offerta verso una rappresentazione sempre più trasparente dei rischi di sostenibilità e degli effetti negativi sui fattori di sostenibilità.
Per maggiori informazioni sull’integrazione dei presidi di sostenibilità nei processi di investimento relativi alle linee di gestione di portafogli (art. 10 SFDR) cliccare qui.